SCANDALO AL CIMITERO:SEQUESTRATA STRUTTURA
Ci percorre un evidente senso di rammarico e profonda #vergogna nel descrivere questa vicenda,#assurda ma drammaticamente reale.
Nel mese di maggio,dopo la segnalazione di un cittadino, ci siamo recati presso il camposanto e abbiamo constatato l’esistenza di un manufatto, in fase di costruzione, adibito ad edicola votiva e predisposto per otto loculi singoli.
La domanda che ci siamo posti era ed è:possibile che venga realizzata una struttura abusiva in un luogo pubblico, senza che nessuno si sia accorto di nulla?
Non volevamo crederci ma, dopo averne verificato l’assenza sulle planimetrie cimiteriali, abbiamo prontamente richiesto l’intervento della Polizia Municipale per un sopralluogo pregandoli di controllare se fosse regolare o abusiva.
Allo stesso tempo abbiamo capito perchè non consegnano la documentazione richiesta da sei mesi ad un consigliere comunale.
Ieri quell’edicola funeraria è stata posta sotto #sequestro.
Nel ringraziare i nostri caschi bianchi per la celerità nell’adoperarsi e la professionalità mostrata, adesso vogliamo vederci chiaro.
Attendiamo le dimissioni immediate dell’Assessore Saja, che nelle settimane scorse, pur di difendere a spada tratta il settore in oggetto, ci ha messo la faccia.
Invitiamo il Sindaco a destinare ad altro ufficio il Responsabile del Cimitero , in attesa della conclusione delle indagini.
Chiederemo controlli a tappeto in tutto il cimitero al nucleo edilizio della Polizia Locale.
E’ finita l’era del #tuttappost!
Affari di famiglia
Sia chiaro che non viene rilevato nulla di illegale né viene messa in discussione la qualità della ditta ma eticamente questo atto costituisce un provvedimento di inaudita gravità e di forte imbarazzo per gli ebolitani.
Sarebbe stato moralmente opportuno richiedere il preventivo ad un’altra ditta per evitare un evidente conflitto d’interessi.
Siamo alle comiche finali di una giunta che, anche a detta dell’eterno consigliere Rosania, rappresenta la peggiore della storia ebolitana.”
Quelle assunzioni di un mese, uno schiaffo ai dipendenti Multiservizi!
Il capogruppo PDL-FI, membro della Commissione Controllo e Garanzia e firmatario della relazione Lenza, dopo la denuncia alla Procura e Guardia di Finanza effettuata dal Presidente stesso, analizza le settanta assunzioni effettuate nel 2010.
“Un vero e proprio schiaffo alla dignità dei lavoratori onesti. Solo così può essere definita questa incredibile vicenda che vede la sottoscrizione di 70 contratti a tempo determinato quando la società partecipata aveva comunque a disposizione trentaquattro dipendenti.
Carenza di personale? Lavori urgenti ? Non riesco proprio a capire, ma evidenzio la data di assunzione: circa 60 su 70 sono stati assunti esattamente un mese prima della data del 28-29 marzo 2010 che corrisponde al primo turno per le elezioni amministrative e hanno avuto la durata di soli 30 giorni.
Non solo, cinque contratti sono stati stipulati cinque giorni prima del turno di ballottaggio tenutosi l’11 e 12 aprile 2010.
Voglio rimanere nella buona fede e pensare che si tratta di una”semplice casualità” ma allora le domande sorgono spontanee: quali criteri di selezione sono stati adottati? di che lavoro si sono occupati? nell’anno 2010 la Multiservizi iniziava a registrare forti perdite, perchè chi controllava contabilmente la società non si è opposto a questa fuoriscita di denaro ? con quale sistema sono stati retribuiti? perchè non vengono pubblicate le copie dei contratti?
Se a queste domande si affianca il mancato ritrovamento degli ordini di servizio del 2010 allora i dubbi diventano concreti. Non si dimentichi infatti che un regolare ordine di servizio deve essere motivato. La ragione di questa disciplina è che la motivazione ne garantisce la liceità. Inoltre deve essere firmato; in questo modo l’ente che emette l’ordine ne assume piena responsabilità.Un altro aspetto da non sottovalutare è la presenza della data e dell’oggetto, o la prestazione lavorativa per cui l’ordine risulta impartito con la modalità di svolgimento.Deve poi contenere la durata della prestazione e identificare in maniera univoca il destinatario a cui risulta essere riferito.
Tutto questo, incredibilmente, manca!
Mi rivolgo al Presidente Antonini, persona seria e perbene: tiri fuori nomi e cognomi responsabili del disastro e collabori ancor di più all’operazione verità che stiamo conducendo.”