Area Pip:le assegnazioni dirette non si fermano. Anzi raddoppiano
Pensavamo che a seguito dello scandaloso metodo gestionale,le gare pubbliche avessero avuto la meglio.
Invece si continua ad usufruire dell’articolo 17 di un anacronistico regolamento comunale per ostacolare la concorrenza imprenditoriale.
Questa volta ci occupiamo di due lotti assegnati originariamente alla società Il Segno,poi revocati dal Comune di Eboli, ma con un ricorso al Tar Salerno pendente presentato dalla stessa società originariamente assegnataria.
I giudici amministrativi dovranno decidere se la revoca è stata legittima oppure no.
Nel mentre accade l’inverosimile e cioè che quelle aree sono state assegnate direttamente,senza espletamento di una gara pubblica,alla società Motta.
Facile intuire che tale scelta potrebbe comportare ulteriori contenziosi per l’Ente.
Ci chiediamo e attendiamo la risposta dal primo cittadino:
1)perché non avete atteso l’esito del giudizio amministrativo pendente?
2)se l’Ente soccombe,quei lotti come e a chi verranno affidati?
3) chi pagherà i danni di eventuali sentenze sfavorevoli?
4)perché non è stata svolta una regolare gara ad evidenza pubblica per garantire trasparenza ma soprattutto concorrenza imprenditoriale,visto che potenzialmente chiunque avrebbe potuto avere interesse al possibile acquisto?
Queste domande verranno trattate nella prossima interrogazione comunale che presenteremo domani.
Allo stesso tempo riteniamo che non ci siano margini di ascolto ed invieremo tutta la documentazione alle Autorità competenti per gli accertamenti di rito.
” Delibera di rateizzazione oneri esproprio PIP: rischio desertificazione area industriale”
Il capogruppo di Forza Italia interviene in merito allo schema di accordo per la rateizzazione del saldo per l’assegnazione dei lotti in Area PIP
“Unica nota positiva è la rateizzazione ventennale.Infatti, preme evidenziare alcune criticità di quella delibera: in primis manca la dovuta concertazione con gli imprenditori. Come è possibile pretendere il rispetto di quello che chiamano “accordo” ma che è un provvedimento pensato e voluto SOLO dall’amministrazione comunale?
Senza dimenticare inoltre che vengono chiesti addirittura gli interessi del mutuo contratto dall’amministrazione stessa alla Cassa DD PP.
A quanto ammonta il totale degli interessi?
A questo onere si aggiunge anche la fideiussione, quale conditio sine qua non al fine della sottoscrizione dell’accordo, che mediamente varia da € 200.000 a €900.000 …..Venga il Sindaco a spiegare, in questo momento di crisi, quale azienda riesce a garantire un importo simile….. Spieghi inoltre perchè accollare spese legali e registrazione della sentenza agli imprenditori, quei pochi insediati veramente in area PIP ( ricordo che il tasso di insediamento è pari al 42% calcolando anche chi ha predisposto la sola recinzione del terreno)
Insomma un’insieme di spese collaterali talmente onerose che porterebbe alla chiusura delle imprese stesse;non possono essere gli imprenditori ad accollarsi le incombenze frutto di scellerate scelte amministrative!
Il Comune anzichè pretendere solo il dovuto tenta la solita furbata: mettere le mani nelle tasche dei cittadini onesti!
Forza Italia invita il Sindaco e l’amministrazione a fare un passo indietro, incontrare gli imprenditori e ritirare quella delibera che rappresenta un vero e proprio avviso di sfratto per le imprese con il rischio concreto di desertificare l’intera zona industriale.”