Annullato il consiglio comunale:atto di responsabilità per salvaguardare il bilancio e la stessa credibilità dell’Ente
” Come avrete modo di leggere dalla questione sospensiva allegata alla presente, noi sottoscritti abbiamo agito per senso di responsabilità ma soprattutto al fine di salvaguardare la credibilità dell’Ente e gli equilibri finanziari.
Procediamo con ordine.
Nel consiglio comunale del 26 febbraio il consigliere Francesco Rizzo era risultato assente e fino a ieri sera nessuna notifica nè a mezzo del messo comunale, nè a mezzo mail/fax gli è stata inviata.
VI è di più, a nessuno dei consiglieri comunali è stato inviato l’avviso di convocazione del consiglio comunale.
Questo vizio produce l’annullabilità di tutte le delibere approvate in quella sede con conseguenze economiche disastrose per l’Ente.
Ebbene si, in caso di approvazione della nuova Centrale Unica di Committenza per la gestione degli appalti, anche le gare ad evidenza pubblica frutto della delibera sarebbero state viziate e avebbero prodotto contenziosi giurisdizionali e gravi perdite economiche.
Con l’annullamento del Consiglio Comunale, mai convocato e i cui atti sono stati depositati venerdì alle ore 17.30 anzichè quarantotto ore prima come da regolamento, il vizio è stato sanato.
Stigmatizziamo a priori eventuali strumentalizzazioni della vicenda poichè la questione era e resta prettamente tecnica.
Certo, un evento simile non è mai capitato nella storia della politica ebolitana ma a volte serve a crescere.
Serve ad essere meno arroganti nella conduzione del consiglio comunale e nell’invio degli atti allegati (mai ricevuti fino ad oggi); serve a garantire il diritto di accesso ai consiglieri comunali di opposizione ( che puntualmente non avviene con stucchevoli prese in giro, come avvenuto per le planimetrie dei lavori pubblici nelle periferie); serve ad avere rispetto dei diritti minimi delle opposizioni in quanto tali e a garantire dignità ad ogni singolo consigliere comunale.
La scelta di porre la questione sospensiva dopo la discussione sul un tema di grande responsabilità come la salvaguardia dell’Istituto Perito-Levi, è dettata dal fatto che in quella delibera non c’era alcun intento di annullarla tanto è vero che il voto è stato unanime. La maggioranza, però, ha ritenuto di annullare anche la stessa in preda al panico amministrativo.
Nel prossimo consiglio comunale, visto l’intento politico di far approvare la Centrale Unica di Committenza e revocare l’atto del commissario prefettizio della Stazione Unica Appaltante, auspichiamo che non vi siano strumentalizzazioni dell’accaduto ma la presa d’atto che senza rispettare regolamento e statuto, si sbatte contro un muro: quello dell’illegittimità dell’azione amministrativa.”