Gara parcheggi al centro: illegittimità rilevanti e incompatibilità perduranti.
Gli attacchi familiari del Sindaco sono segnali di evidenti limiti culturali.Rispetti la legge e si dimetta dall’ASI.
Oggi, leggendo la nota stampa, capisco che 36.482 € lordi per un professionista della politica come Cariello, sono irrinunciabili.
Neanche una parola di merito è stata espressa nel comunicato stampa, il secondo scomposto dopo la risposta a Cuomo, redatto non da lui bensì da qualche “giornalaio” che orbita nelle stanze del Comune.
Nei prossimi giorni vedremo se chi sta dietro il computer del Comune ha un regolare contratto o lavora in nero.
Tralasciando l’odio personale che Cariello mostra continuamente nei confronti della mia famiglia, forse perchè il Sen. Cardiello ha votato il decreto 39/2013 che lo rende incompatibile, forse perchè ha tentato maldestramente senza riuscirci l’annessione al simbolo di Forza Italia ( condividerne i nostri valori tutt’altra cosa) ma solo per scopi elettorali, lo invito a misurare i toni di un confronto che quando lui vestiva i panni di oppositore era sempre avvelenato ma che adesso tenta, sempre e da solo, di rendere infuocato, riservandomi di tutelare la mia immagine in ogni sede.
Se adesso è nervoso, visibilmente nervoso e non in grado di affrontare questioni di merito come il rispetto delle leggi che riguardano l’istituzione che ricopre, quando mi occuperò del piano di zona dovrà avere camomilla iniettabile e pronta all’uso
#Incompatibilità: Sindaco e 5 consiglieri comunali coinvolti.
L’#etica non dimora nelle stanze del Comune di Eboli.
La legge parla chiaro: l’articolo 41 del Testo Unico degli Enti locali sancisce che “prima di ogni atto deliberativo va effettuata la verifica sulle incompatibilità” (di facile controllo, visti i mezzi di cui dispone l’Ufficio Tributi).
Ma il #silenzio, le #menzogne e la palese volontà di non affrontare la problematica hanno bloccato tutto.
Ricordiamo che ci sono voluti tre mesi,tredici richieste ( l’ultima ieri al Ministero dell’Interno) e due comunicati stampa, per far si che dalla reticenza e dalla complicità di chi mentiva sapendo di mentire, tirassero fuori le carte.
I risultati emersi nel consiglio comunale di ieri sono paradossali e imbarazzanti: cartelle esattoriali pendenti per mancato pagamento dei tributi locali ( alcune anche a quattro cifre) e giudizi pendenti nei confronti dell’Ente.
Non pubblicheremo i nomi ma riteniamo giusto informare gli ebolitani che, con tanti sacrifici, versano le tasse locali ai massimi di legge consentiti mentre i loro amministratrori pubblici NO.
A pochi giorni dall’approvazione del bilancio ( dove si parlerà anche dell’#evasionefiscale in Città!!!) chiediamo l’avvio immediato della procedura prevista dall’articolo 69 TUEL per contestare le incompatibilità e convocare un consiglio comunale ad hoc. Tempo dieci giorni e i morosi avranno una sola via per continuare a occupare la poltrona: #PAGARE!
Al Sindaco ricordiamo di dimettersi dalla carica di membro del comitato direttivo e del consiglio generale presso il Consorzio ASI, perchè incompatibile così come previsto dagli articoli 11 e seguenti del Decreto Legislativo n. 39/2013.
#vergogna
#pagateletasse
Verifica delle incompatibilità: tutto tace.
Un silenzio francamente imbarazzante da parte degli organi preposti al controllo. Questo si registra dopo plurime richieste di verifica delle situazioni di incompatibilità ex art. 63 TUEL.
Vale la pena ricordare che prima di ogni altro atto deliberativo, così come recita l’art. 41 TUEL, deve essere condotta una verifica immediata di eventuali situazioni di incompatibilità del Sindaco e dei consiglieri comunali. Chi ha liti pendenti o è stato messo in mora per il mancato pagamento dei tributi verso il Comune o è stato condannato a risarcire l’Ente, dovrà rinunciare,saldare o dimettersi. Semplice.
Questa verifica ancora ancora non è stata fatta.
Non vorrei che nel silenzio o nell’omissione dei controlli qualcuno posssa sanare la propria incompatibilità, ove sussistente.
La storia sta assumendo contorni imbarazzanti: il 1 luglio ho fatto apposita richiesta; il 9 luglio il primo sollecito; il 14 luglio anche il Prefetto di Salerno ha chiesto lumi in merito; il 27 luglio ho richiesto spiegazioni in consiglio comunale ma con un atto gravissimo il Presidente del Consiglio comunale ha definito la mia domanda “non ammessa”, senza spiegarne le motivazioni; il 28 luglio, dopo mia ulteriore richiesta, è arrivato un altro sollecito da parte della Prefettura di Salerno.
Dove vogliamo arrivare? Perchè non si adempie ad un obbligo di legge? Cosa c’è da nascondere?