Monumento V. Giudice: la verità è venuta fuori. L’improvvisazione anche.
Abbiamo seguito con attenzione gli sviluppi inerenti i lavori di ristrutturazione del monumento dedicato al M. llo Magg. Vincenzo Giudice, sito in Piazza della Repubblica.
Dopo gli annunci roboanti dell’Assessore Ginetti circa la “messa in sicurezza” del monumento “ su richiesta dei cittadini e delle famiglie degli alunni della Scuola Vincenzo Giudice”, sempre per privilegiare una corretta informazione verso la cittadinanza e prima di procedere alla stesura di questo comunicato stampa, abbiamo richiesto la documentazione dei lavori.
Dopo la richiesta di accesso, il silenzio degli uffici e ben due diffide legali, in data odierna oggi sono venute fuori le carte. Finalmente.
In un paese normale gli uffici avrebbero dovuto disporre di un progetto e incaricato un direttore dei lavori, oltre che motivare gli stessi interventi, con il supporto delle presunte richieste dei cittadini protocollate da tempo.
Agli atti risultano soltanto due documenti: una determina di affidamento diretto del 29 GIUGNO 2018 per un importo di € 15.250,00 avente ad oggetto “ Manutenzione ordinaria aree pedonali in pietra centro urbano” e un preventivo di spesa del 7 SETTEMBRE 2018 per un importo totale di € 11.650,00 indicante, tra l’altro, la “Manutenzione e miglioramento Vincenzo Giudice” il cui costo ammonta € 3.635,00.
In calce al preventivo si evidenzia anche una sorta di vidimazione, con l’apposizione di un “Ok”, quasi ad indicare il via libera all’approvazione dello stesso, e la firma di un soggetto il cui nome e cognome restano da scoprire, visto che sembrerebbe proprio quella di un noto politico.
La determina di lavori ed il preventivo di spesa non hanno alcun legame tra loro, visto che la manutenzione delle aree pedonali, come ad esempio marciapiedi nel centro cittadino, è stata effettuata nei mesi addietro mentre la ristrutturazione del monumento dedicato al M.llo Magg. Vincenzo Giudice è avvenuta pochi giorni prima la celebrazione dell’anniversario della sua morte.
Restano nel cassetto delle stanze comunali dell’Ass. Ginetti, per il momento, le richieste di messa in sicurezza del monumento a firma dei cittadini.
Continueremo ad approfondire la vicenda, consapevoli che si è trattato di una improvvisata ristrutturazione con annesso sperpero di denaro pubblico e non la “manutenzione ordinaria” che è stato tentato maldestramente di far credere agli ebolitani.
” Delibera di rateizzazione oneri esproprio PIP: rischio desertificazione area industriale”
Il capogruppo di Forza Italia interviene in merito allo schema di accordo per la rateizzazione del saldo per l’assegnazione dei lotti in Area PIP
“Unica nota positiva è la rateizzazione ventennale.Infatti, preme evidenziare alcune criticità di quella delibera: in primis manca la dovuta concertazione con gli imprenditori. Come è possibile pretendere il rispetto di quello che chiamano “accordo” ma che è un provvedimento pensato e voluto SOLO dall’amministrazione comunale?
Senza dimenticare inoltre che vengono chiesti addirittura gli interessi del mutuo contratto dall’amministrazione stessa alla Cassa DD PP.
A quanto ammonta il totale degli interessi?
A questo onere si aggiunge anche la fideiussione, quale conditio sine qua non al fine della sottoscrizione dell’accordo, che mediamente varia da € 200.000 a €900.000 …..Venga il Sindaco a spiegare, in questo momento di crisi, quale azienda riesce a garantire un importo simile….. Spieghi inoltre perchè accollare spese legali e registrazione della sentenza agli imprenditori, quei pochi insediati veramente in area PIP ( ricordo che il tasso di insediamento è pari al 42% calcolando anche chi ha predisposto la sola recinzione del terreno)
Insomma un’insieme di spese collaterali talmente onerose che porterebbe alla chiusura delle imprese stesse;non possono essere gli imprenditori ad accollarsi le incombenze frutto di scellerate scelte amministrative!
Il Comune anzichè pretendere solo il dovuto tenta la solita furbata: mettere le mani nelle tasche dei cittadini onesti!
Forza Italia invita il Sindaco e l’amministrazione a fare un passo indietro, incontrare gli imprenditori e ritirare quella delibera che rappresenta un vero e proprio avviso di sfratto per le imprese con il rischio concreto di desertificare l’intera zona industriale.”