IMMOBILE ALLA SMA:CARIELLO E GINETTI CONFERMANO LA GESTIONE “CONDOMINIALE” DEI BENI COMUNALI.
Protagonisti indiscussi sono Cariello e Ginetti, gli stessi che hanno collezionato plurime figuracce pubbliche: basterebbe citare l’ aiuola abusiva poi rimossa in piazza S. Lorenzo che doveva essere una “attrattiva per turisti” e che è diventata ogetto di un’inchiesta penale; l’orinatoio per cani in Piazza della Repubblica, nobile idea ma predisposta talmente male che la stessa maggioranza gli ha imposto di rimuoverla;le ” pietre gialle” installate in antiche piazzette del centro storico, una creazione creativa dell’Assessore che vi abita ma che non avevano alcuna autorizzazione della Soprintendenza che ne ha ordinato l’immediata rimozione;la gestione dei rifiuti, tra proroghe tacite e gare(Compostaggio e raccolta differenziata) bocciate rispettivamente da ANAC e TAR.
Insomma sarebbe bastato questo a farli riflettere, ma evidentemente il protagonismo mediatico ha avuto la meglio.
In questa occasione, però, hanno collezionato l’ennesimo autogol.
Gestire il patrimonio comunale come fosse il proprio condominio,infatti, non solo è un’offesa al ruolo della politica ma rappresenta il più becero modo di essere Istituzioni.
Cariello e Ginetti o fanno finta di non sapere nè conoscere il regolamento approvato dal Commissario Prefettizio, oppure lo violano apertamente con consapevolezza, sfidando continuamente la magistratura e mettendo da parte la legalità.
Non affidare un bene pubblico mediante una gara pubblica, come disciplinato dall’art. 18 dell’allegato regolamento, rappresenta un REATO.
La turbativa ‘asta e l’abuso d’ufficio sono messi nero su bianco proprio nella delibera di giunta comunale.
Perchè non si è proceduto a bandire una gara aperta a tutti, trasparente e con l’obiettivo di rendere imparziale l’azione amministrativa?
Quali sarebbero i CRITERI DI VALUTAZIONE OGGETTIVI E QUANTITATIVAMENTE MISURABILI adottati per affidarlo alla SMA CAMPANIA, successivamente travolta dall’inchiesta di Fanpage.it?
Cariello e Ginetti potranno continuare a recitare convintamente la parte di protagonisti della serie “Come farsi del male da soli”, ma dovranno farlo con i propri beni e non quelli pubblici.”
Affari di famiglia
Sia chiaro che non viene rilevato nulla di illegale né viene messa in discussione la qualità della ditta ma eticamente questo atto costituisce un provvedimento di inaudita gravità e di forte imbarazzo per gli ebolitani.
Sarebbe stato moralmente opportuno richiedere il preventivo ad un’altra ditta per evitare un evidente conflitto d’interessi.
Siamo alle comiche finali di una giunta che, anche a detta dell’eterno consigliere Rosania, rappresenta la peggiore della storia ebolitana.”