Il Centro Storico un “percorso delle arti”: la nostra proposta alternativa ai disagi e al caos veicolare
Il perchè va ricercato nella mancanza di ascolto con la cittadinanza e con i commercianti.
I residenti malcapitati avranno un problema di non facile risoluzione: trovare il posto auto in luoghi più distanti e con difficoltà per i diversamente abili che devono recarsi presso la propria abitazione.
I commercianti di Via M.Ripa, invece subiranno forti perdite economiche poichè la stessa arteria avrà doppio senso di circolazione e non sarà più possibile parcheggiare.
La nostra proposta al caos e disagi è la seguente: attivare subito al Zona a traffico limitato nel centro storico, visto che è costata oltre 240.000€ e non è mai entrata in funzione, rendendo il nostro cuore antico un “percorso delle arti”, pedonale e che consenta ai residenti di poter vivere il periodo natalizio con serenità.
Inoltre, l’attivazione di questo dispositivo permetterebbe di mantenere il senso unico in via M.Ripa, consentendo ai commercianti della zona di svolgere le proprie attività senza subire perdite economiche causate dalla mancata sosta dei clienti.
Come avrete potuto notare, la nostra proposta si inserisce da un lato, senza alcuna polemica, in un contesto di grande valorizzazione del centro storico, dall’altro di incentivazione alle nostre attività commerciali durante il periodo natalizio.
L’Ass. D’Aniello dovrebbe riflettere e ascoltare tutti gli attori principali prima di far approvare in Giunta un piano traffico che è destinato a creare disagi e caos.
Forza Italia esprime solidarietà per le maestranze dell’ISES. Solo adesso si scopre il buco milionario?
Il Centro riabilitativo ISES è nato nel 2004 ma dopo la sospensione dell’accreditamento da parte dell’ASL vive un momento di profonda crisi finanziaria.
Forza Italia esprime totale solidarietà umana alle famiglie dei dipendenti, al consiglio di amministrazione dimessosi e conferma disponibilità politica massima sulla questione, visto che restano in campo le soluzioni di delocalizzazione della struttura esistente e spiragli dinanzi al Consiglio di Stato.
Piano di zona:l’Ass. Lenza mente sapendo di mentire
Quanto affermato dall’Ass. Lenza conferma in modo inequivocabile le anomalie che abbiamo sollevato.
Quando si mente sapendo di mentire non c’è argomentazione che tenga.
Altro che attacco violento e accuse volgari.
L’Assessore pretende giustificare un atto illegittimo e per farlo non esita nello strumentalizzare sia gli utenti sia il Coordinamento Istituzionale facendo ricadere si di loro una scelta probabilmente indotta.
Tra l’altro è giusto evidenziare che, come sostiene, l’Assessore Lenza il Coordinamento si sarebbe –a suo dire- intromesso in un atto di gestione di competenza dell’ufficio commettendo un ulteriore illegittimità.
In ogni caso, l’Assessore dovrebbe essere a conoscenza della programmazione esistente e di quanto approvato dal Coordinamento Istituzionale pochi mesi prima. Mi riferisco al regolamento per la gestione dei servizi domiciliari attraverso buoni sociali (voucher) che avrebbe permesso all’ufficio di Piano di non interrompere il servizio tra le altre cose già gestito allo stesso modo per l’assistenza domiciliare alle persone disabili.
A ciò si aggiunga il fatto che, qualora non ci fosse stato questo regolamento approvato dal Coordinamento comunque non era giustificabile una proroga di 6 mesi per un importo superiore alla soglia comunitaria.
Per quale motivo si è scelta questa strada?
Cosa c’entra il Coordinamento con atti di gestione?
Perché non si è pensato agli utenti?
Un’ultima considerazione riguarda la programmazione precedente ed ho il dovere di chiarirla per amore della verità, anche perché mi trovavo già allora all’opposizione.
Il Piano di zona di Eboli è stato l’unico piano ad avere attuato il PAC primo riparto ed è stato uno dei primi ad avere approvato il PAC secondo riparto già prima dell’estate consentendo quindi alla nuova amministrazione di avere tutta la tranquillità per poter procedere alla programmazione dei servizi nell’interesse esclusivo degli utenti, ma si è adottata un’altra strada che penalizza il Piano di zona e probabilmente gli utenti.
La legge non ammette ignoranza e la politica non dovrebbe occuparsi di gestire affidamenti ma solo di come garantire il miglior servizio possibile ai cittadini .