• Ritorno del senso unico in via Ripa: una nostra vittoria.

    Cariello e il suo capriccio: perchè a pagare devono essere i cittadini?

    I “dilettanti allo sbaraglio” che governano il Municipio fanno l’ennesimo passo del gambero e cambiano idea.
    Non è la prima volta che accade, basti pensare all’orinatoio per cani in Piazza della Repubblica e all’obbrobrio realizzato in piazza San Lorenzo, nel cuore antico.
    Ma questo capriccio di Cariello ha lasciato il segno. In negativo.
    Potremmo dire di aver visto lungo e che l’incompetenza regna sovrana tra le fila dell’amministrazione comunale, invece pensiamo che finalmente si siano resi conto del passo falso fatto.
    Il ritorno del senso unico in Via Ripa è un atto dovuto nei confronti di cittadini e commercianti, come da noi richiesto a più riprese ( vedi ultimo sit-in nel mese di ottobre 2017 con la distribuzione di 3000 volantini da parte del gruppo giovanile azzurro).
    Per i primi, i disagi vissuti in questi due anni e mezzo sono stati forti e all’ordine del giorno, tra la carenza di posti auto e l’impossibilità di accedere agli uffici postali se non a piedi.
    Per i secondi, invece, si sono registrate perdite ingenti anche del 40% sul fatturato annuo e qualche esercizio commerciale ha chiuso bottega.
    Per non parlare del traffico veicolare, con sinistri stradali in forte aumento proprio sul tratto in oggetto e mancata sicurezza per i pedoni, costretti a correre anzichè attraversare le strisce pedonali.
    Bastava questo per rendersene conto ed evitare che il provvedimento da temporaneo divenisse definitivo.
    Ma “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire” e con grande testardaggine hanno speso finanche 5.000 euro per la segnaletica stradale e lavori annessi.
    Dovrebbero essere proprio i cattivi amministratori a restituire i mancati introiti ai commercianti e pagare di tasca propria le spese sostenute, anzichè caricare sulle spalle degli ebolitani l’ennesimo sperpero di denaro pubblico.
    Adesso attendiamo la convocazione del consiglio comunale che dovrà revocare l’atto precedentemente adottato e ridefinire il piano traffico lungo l’arteria di Via Ripa.”

    Damiano Cardiello – Capogruppo Fi
    Fabio Percopo – Gruppo giovani Fi
    Nicola Rosamilia – Coord. Fi
    Mario Nicotera- Resp. Eboli Avanti

  • Regolamento beni patrimoniali: un affare per pochi.

    Il 13 luglio 2018 la maggioranza in Consiglio Comunale ha approvato un nuovo Regolamento per i Beni Patrimoniali che rappresenta un evidente inizio di campagna elettorale, in cui la discrezionalità delle assegnazioni tramite alcune eccezioni avrà un ruolo decisivo nell’orientamento privilegiato verso le associazioni e comitati di quartiere “amici”.

    Noi già avevamo uno strumento che disciplinasse la concessione del nostro patrimonio, tramite il regolamento approvato nel 2014 dal Commissario Prefettizio, il quale stabiliva che qualsiasi bene pubblico dovesse essere messo a bando per la sua assegnazione per garantire trasparenza, imparzialità e terzietà. Questi principi a tutela della legalità nel 2014 furono condivisi anche da chi oggi amministra la Città ed allora si candidava per il cambiamento, di cui oggi non si ha traccia. Bastava fare delle piccole modifiche per le strutture sportive, visto il fallimento della Multiservizi, e si poteva andare avanti così. Purtroppo ciò che è accaduto nell’assise comunale ribalta totalmente quanto condiviso e stabilito il quel regolamento, che negli ultimi tre anni non è stato mai applicato perché scomodo. Infatti per ovviare ai troppi vincoli hanno deciso di modificarlo, inserendo capitoli e punti specifici per favorire la discrezionalità politica e limitare il lavoro dell’ufficio patrimonio.

    Hanno previsto un articolo dedicato alle “Deroghe (art. 18 quater)” attraverso cui la Giunta Comunale potrà decidere a chi assegnare un bene patrimoniale, “qualora ricorrano casi particolari o per esigenze e circostanze non prevedibili”, evitando le trafile dell’avviso pubblico. I soggetti interessati saranno: Enti pubblici o di rilevanza pubblica e/o sociale, Aziende o Agenzie pubbliche, Associazioni con fini sociali – assistenziali di rilievo sovracomunale; Comitati di quartiere; Enti di Culto o istituzioni religiose legalmente riconosciute. Inoltre, i fortunati che avranno la concessione del bene dalla Giunta, potranno riceverlo addirittura fino al termine di dieci anni. Per noi ciò è decisamente un chiaro messaggio elettorale, che favorirà una politica clientelare privilegiando pochi graziati.

    Un ulteriore aspetto dannoso che va in questa ottica sarà l’indicazione a priori dei criteri di valutazione delle offerte per l’assegnazione di un bene. È evidente la volontà politica di limitare l’autonomia dell’ufficio patrimonio che dovrà predisporre l’avviso pubblico, di mettere dei paletti e cucire vestiti che potranno essere indossati sempre da pochi privilegiati.
    Paradossale è stata la bocciatura senza lettura degli emendamenti correttivi presentati in Consiglio, in particolare uno: all’art. 50 “Facoltà del Concessionario” avevamo chiesto di inserire un passaggio in cui si prevenissero tentativi di estorsione, obbligando il concessionario a denunciare pressioni e/o richieste di denaro per i servizi annessi alle strutture sportive.

    Pertanto denunciamo fortemente quanto approvato dai Consiglieri che sostengono il Sindaco Cariello, un tentativo di condizionare le scelte future a vantaggio di pochi per un tornaconto elettorale. Gli Ebolitani non si faranno ingannare anche se si tenta di indottrinare la Cittadinanza mostrando loro il Bello, lo Spettacolo, i Giochi. Chiediamo ai Cittadini di impegnarsi in prima persona per capire le reali strategie politiche messe in atto per una prematura campagna elettorale.

  • Radicity 2018: l’altra faccia della medaglia.

    “Indelebile resta il ricordo dello scempio artistico compiuto in piazza San Lorenzo, autentica follia sposata dall’amministrazione Cariello, per realizzare un progetto che di turisti non ne ha minimamente attratti.
    Indelebile, parimenti, il ricordo della delibera di giunta che prevedeva il costo gratuito dello stesso e la successiva determina del Responsabile di Settore che liquidava oltre 3.800,00 alla progettista.
    Indelebile, infine, il ricordo dell’annullamento in autotutela della citata determina a seguito delle nostre interrogazioni comunali.
    Questo è accaduto nell’anno 2017 ed oggi registriamo la volontà politica di offrire continuità al progetto Radicity.
    Nulla in contrario e nulla da dire circa le professionalità in campo, ma leggendo la delibera di giunta comunale che autorizza il tutto qualche dubbio sorge eccome.
    Si parla, in primis, di “numerosi turisti che cominciano ad affluire nel centro antico” e apprezzano quel che resta del progetto Radicity 2017.
    Ebbene, come documentato anche da blogger e quotidiani locali, i resti non solo indignano i residenti ma è meglio evitare di sbandierarli come attrattori turistici visto il degrado e lo stato d’abbandono in cui giacciono.
    Poi la peggior giunta della storia “individua un professionista a cui affidare l’incarico di elaborare una proposta progettuale, finalizzata a perseguire gli stessi obiettivi e risultati dello scorso anno”, dimenticando del fallimento ottenuto.
    Ma vi è di più.
    Lo sperpero di denaro pubblico continua, senza alcun freno.
    Dopo le nomine esterne nello staff da “Casa Bianca” voluto da Cariello e che costerà circa 120.000 euro entro la fine della legislatura, il progettista di Radicity 2018 verrà liquidato anch’egli con soldi pubblici, con la cifra di € 12.196,95
    Tale figura esterna dovrà occuparsi di una serie di attività, tra cui :la redazione del progetto del percorso da riqualificare con studi preliminari e conoscitivi delle aree; rilievo grafico e fotografico delle aree da riqualificare; selezione professionisti e giuria; ideazione e direzione del concorso a invito; realizzazione della grafica della manifestazione; comunicazione della manifestazione su stampa cartacea e digitale; produzione materiale fotografico; video e iniziative collaterali alla manifestazione quali mostre o convegni ecc..”
    L’importo mica è comprensivo anche delle spese sostenute nell’anno 2017?
    Come è stato selezionato il progettista?
    Perché non si è provveduto ad incaricare un tecnico interno risparmiando fondi pubblici?
    A queste domande, siamo certi che nessuno risponderà ma, allo stesso tempo, crediamo sia opportuno informare la cittadinanza di queste e tante altre scomode verità.”

  • Entro settembre addio Soget. E niente proroghe!

    Il capogruppo azzurro illustra alcune vicissitudini in altre realtà locali per chiedere la risoluzione contrattuale all’amministrazione Cariello.

    “Negli ultimi tempi la Soget, ditta aggiudicataria del servizio di riscossione tributi del nostro Comune, è incorsa in importanti esclusioni da gare d’appalto pubbliche.
    Tali situazioni devono assolutamente essere valutate dagli organismi interni del Municipio, onde salvaguardare il principio di imparzialità della Pubblica amministrazione, nel rispetto dei dettami del D.Lgs  50/2016 ( Nuovo codice appalti).

    In particolare si menzionano, come certificato dagli Enti citati, le seguenti contestazioni:

    1) Comune di Salerno: iscrizione dell’ 11-10-2017 sul casellario informativo Anac per errata esecuzione degli obblighi contrattuali con penali pari ad euro 88.000 (art. 80 comma 5 lett. c);

    2) Comune di San Vitaliano: inadempimento contrattuale ed applicazione penale di euro 3.000 con deliberazione di G.M. n 64 del 24/05/2017 (Art. 80 comma 5 lett. c)

    3) Esclusione dalla gara di Torre Annunziata per dichiarazioni non veritiere (art. 80 comma 5 lett. c – f bis – f ter) (Allegato)

    4)  Esclusione dalla gara di Bari per dichiarazioni irregolari (art. 80 comma 5 lett. c – f bis – f ter).   (Allegato).

    Si rammenta che la sentenza del Consiglio di Stato 5/2015, peraltro perno centrale delle linee guida ANAC in merito, esplicita con chiarezza che appare necessario che i requisiti richiesti in capo all’esecutore dei contratti per la partecipazione permangano per l’intera durata del contratto.

    In particolare la citata sentenza dispone che “nelle gare di appalto per l’aggiudicazione dei Contratti Pubblici, i requisiti generali e speciali devono essere posseduti dai candidati non solo alla data di scadenza del termine per la presentazione delle richieste di partecipazione alle procedure di affidamento, ma anche per tutta la durata delle procedure stesse fino all’aggiudicazione definitiva ed alla stipula del contratto, nonché per tutto il periodo di esecuzione dello stesso, senza soluzione di continuità“.

    La discrezionalità con la quale la stazione appaltante può infatti valutare l’impatto che gli errori commessi possono avere sul contratto in essere, se ben esprime un concetto di graduazione ed esclude un inopportuno automatismo, non deve trasformarsi in una “mancata valorizzazione” dei fatti conosciuti o facilmente conoscibili.

    Nel mentre la Soget sembrerebbe non avere più i requisiti e viene esclusa dalle gare in altri Enti, l’amministrazione Cariello starebbe valutando un’ipotesi di proroga contrattuale vista l’imminente scadenza (settembre 2018).

    Forza Italia, da sempre vicina ai contribuenti e in sinergia con l’omologo gruppo consiliare salernitano guidato dal collega Roberto Celano, chiede un immediato riscontro alla nota avente ad oggetto le esclusioni di cui sopra per risolvere il contratto immediatamente.
    Il “braccio armato”, utilizzato da Cariello per far cassa e acquisire risorse finanziarie per organizzare feste di piazza e tagli di nastro ha le ore contate.

    L’Amministrazione comunale, il Segretario comunale in qualità di Organo Anticorruzione e il Responsabile del Settore Finanziario, non possono far finta di nulla innanzi tale documentazione e devono nell’immediato intervenire.
    C’è la necessità di prendere atto della perdita dei requisiti in capo alla Soget e di rescindere il rapporto giuridico in essere.

    Eboli, 28 maggio 2018

    Il Capogruppo
    Avv. Damiano Cardiello

  • IMMOBILE ALLA SMA:CARIELLO E GINETTI CONFERMANO LA GESTIONE “CONDOMINIALE” DEI BENI COMUNALI.

    ” Dopo aver letto la risposta in merito il nostro approfondimento afferente l’affidamento diretto di un bene pubblico senza gara pubblica, non resta che appuntare la sintesi della puntata n. 5 della serie “Come farsi del male da soli.”

    Protagonisti indiscussi sono Cariello e Ginetti, gli stessi che hanno collezionato plurime figuracce pubbliche: basterebbe citare l’ aiuola abusiva poi rimossa in piazza S. Lorenzo che doveva essere una “attrattiva per turisti” e che è diventata ogetto di un’inchiesta penale; l’orinatoio per cani in Piazza della Repubblica, nobile idea ma predisposta talmente male che la stessa maggioranza gli ha imposto di rimuoverla;le ” pietre gialle” installate in antiche piazzette del centro storico, una creazione creativa dell’Assessore che vi abita ma che non avevano alcuna autorizzazione della Soprintendenza che ne ha ordinato l’immediata rimozione;la gestione dei rifiuti, tra proroghe tacite e gare(Compostaggio e raccolta differenziata) bocciate rispettivamente da ANAC e TAR.

    Insomma sarebbe bastato questo a farli riflettere, ma evidentemente il  protagonismo mediatico ha avuto la meglio.
    In questa occasione, però, hanno collezionato l’ennesimo autogol.

    Gestire il patrimonio comunale come fosse il proprio condominio,infatti, non solo è un’offesa al ruolo della politica ma rappresenta il più becero modo di essere Istituzioni.

    Cariello e Ginetti o fanno finta di non sapere nè conoscere il regolamento approvato dal Commissario Prefettizio, oppure lo violano apertamente con consapevolezza, sfidando continuamente la magistratura e mettendo da parte la legalità.

    Non affidare un bene pubblico mediante una gara pubblica, come disciplinato dall’art. 18 dell’allegato regolamento, rappresenta un REATO.

    La turbativa ‘asta e l’abuso d’ufficio sono messi nero su bianco proprio nella delibera di giunta comunale.

    Perchè non si è proceduto a bandire una gara aperta a tutti, trasparente e con l’obiettivo di rendere imparziale l’azione amministrativa?

    Quali sarebbero i CRITERI DI VALUTAZIONE OGGETTIVI E QUANTITATIVAMENTE MISURABILI adottati per affidarlo alla SMA CAMPANIA, successivamente travolta dall’inchiesta di Fanpage.it?

    Perchè i beni comunali continuano ad essere gestiti illegittimamente senza che l’ufficio patrimonio prenda provvedimenti, su indirizzo della politica?
    Dopo aver pungolato l’amministrazione comunale ad evitare affidamenti diretti dei lotti industriali in area Pip, mediante l’anacronistico art. 17 del regolamento di settore, la nostra azione andrà dritta fino in fondo per evitare che i beni comunali continuino ad essere gestiti in questo modo clientelare e illegale a tutti gli effetti, mettendo da parte l’opera di moralizzazione avviata dal Commissario Prefettizio a seguito del lavoro dell’allora Commissione consiliare presieduta dal Dr. Antonio Petrone.
    Su questa vicenda e sulle altre riguardanti il patrimonio comunale continueremo ad informare i cittadini.
    Cariello e Ginetti potranno continuare a recitare convintamente la parte di protagonisti della serie “Come farsi del male da soli”, ma dovranno farlo con i propri beni e non quelli pubblici.”
  • Mancato ascensore per disabili: Lenza, Di Benedetto e Cariello chiedano scusa.

    Trascorrono i giorni e la #vergogna continua.
    Tra i silenzi complici del “disability manager” Di Benedetto, del Sindaco e Assessore Lenza.
    Dopo due anni dal trasferimento degli uffici politiche sociali presso palazzo Massajoli, già ospitante il piano sociale di zona, ( per far spazio alla Soget all’interno del municipio), i diversamente abili continuano a ritrovarsi venticinque scalini che gli impediscono di raggiungere i settori.
    A causa della mancanza di un’ascensore, infatti, viene fortemente limitata la loro partecipazione alla vita amministrativa, privandoli di diritti sacrosanti.
    Avevano preannunciato reperimento di fondi, lavori da progettare, addirittura #dimissioni dalla poltrona.
    Non è avvenuto niente di tutto ciò e io continuo a vergognarmi di essere rappresentato da dilettanti allo sbaraglio che non hanno a cuore le sorti delle persone disagiate.
    Gli ebolitani hanno ben capito che le loro parole assurgono a prese in giro.
    Basta ricordare che a pagina 26 del loro programma elettorale hanno scritto di voler spostare gli uffici del Piano Sociale di Zona, proprio perchè inaccessibili ai disabili.
    Pensate un pò quale grado di affidabilità possa essere assicurati da questi maldestri “incantatori di serpenti”.
    Non è avvenuto niente di tutto ciò e io continuo a vergognarmi di essere rappresentato da questi dilettanti allo sbaraglio che non hanno a cuore le sorti delle persone disagiate.
    Abbiamo chiesto più volte l’intervento del “disability manager”, senza alcun riscontro.
    Abbiamo chiesto più volte l’intervento dell’Assessore Lenza, propabilmente distratto da altre vicende, senza alcun riscontro.
    Abbiamo richiesto un atto di coraggio al primo cittadino, totalmente indifferente della situazione contingente.
    A breve andremo ad incatenarci sotto la sede di via Nobile, chiedendo l’intervento del Prefetto di Salerno.”
    #lenzadimettiti
    #senzanastrisolodisastri
  • LA SVENDITA DEL PALASELE.CONTINUANO I FAVORITISMI AI PRIVATI

    La gestione del patrimonio comunale continua ad essere condotta senza alcun ritegno nè interesse pubblico.
    Ad essere privilegiati, ancora una volta, sono gli interessi dei privati.
    Da tempo abbiamo chiesto una modifica delle tariffe comunali per l’utilizzo della struttura Palasele, durante gli eventi ed i concerti.
    Siamo i primi a chiedere la valorizzazione degli stessi, soprattutto per quelli a carattere sportivo e sociale, ma ci vuole attenzione e oculatezza nello stabilirne le relative tariffe.
    Il Comune di Eboli ha l’onere di incassare non solo le spese vive ( elettricità, pulizia ecc….) ma anche creare un fondo per poi spendere in manutenzione stradale e scolastica.
    Fino a pochi giorni fa il privato versava anticipatamente € 5.000,00 per usufruire della struttura per il primo giorno e, in caso di ulteriore utilizzo, la somma scendeva ad € 1000,00.
    Già in questo modo gli incassi erano minimi per il Comune di Eboli, ma costituivano un “affarone” per i privati che, ricordiamo, possono richiedere anche la gestione dei parcheggi nelle aree circostanti.
    Per fare un esempio: la due giorni da soldout di Biagio Antonacci, tra incassi relativi ai ticket e la sosta delle autovetture, la società privata ha registrato il tutto esaurito con un introito pari ad € 600.000 circa. L’ente, invece, ha incassato la misera cifra di € 6.000, vale a dire neanche l’1%.
    Giovedì 11 gennaio 2018, a Giunta dei dilettanti allo sbaraglio ha stabilito le tariffe fisse in € 3000,00 giornaliere con la delibera n. 3 , pubblicata (guarda caso) dopo lo svolgimento del concerto stesso.
    In questo modo sono stati ulteriormente favoriti i concerti che si svolgono in un solo giorno, perchè vale la pena ricordare non tutti, ad esempio, hanno doppia data.
    Se raffrontiamo queste nuove tariffe con il numero di concerti ed eventi svolti nell’anno 2017 il Comune otterrà minori incassi per decine di migliaia di euro.
    Definire questa gestione della struttura comunala poco attenta e non indirizzata alla salvaguardia dell’equilibrio contabile sarebbe un complimento.
    Siamo costretti a constatare senza alcun motivo di dubbio,invece, un favoritismo evidente nei confronti dei privati, a scapito dell’interesse pubblico.
    Non ci meraviglia, oltremodo, l’intera querelle legata al bar interno del Palasele, dove dal mese di maggio 2017 è stata fatta scorrere una graduatorie senza avviare il regolare lo svolgimento della gara ad evidenza pubblica.
    Il bando è stato pubblicato, guarda caso, il giorno successivo al deposito di un’interrogazione coomunale urgente proprio per capire quali motivi abbiano spinto gli uffici a temporeggiare mesi permettendone l’utilizzo. Inoltre, anche con questo nuovo disciplianre è stato consentito di rateizzare il dovuto per i privati che gestiranno il chiosco senza avere certezza di incassi per l’Ente.
    Insomma, la gestione del patrimonio comunale, tra illegalità diffuse e favoritismi verso i privati, continua ad essere il pessimo biglietto da visita di questa giunta senza identità politica ma retta solo dalla fame di poltrone.”

  • Bilancio conclusivo festività natalizie: flop annunciato e sperpero di denaro pubblico

    ” L’amministrazione dilettantistica che guida il nostro Ente, dal 2016 ad oggi, ha speso circa 142.000 euro per eventi natalizi che non hanno registrato quei riscontri positivi attesi.Anzi.

    Le vie deserte di queste ultime settimane hanno spinto anche i più resilienti sostenitori ad ammettere che con una spesa del genere ci doveva e poteva essere una gestione di eventi più oculata.

    Si è voluto procedere con un calendario fitti di micro iniziative anzichè privilegiare pochi eventi ma di grande qualità e il risultato è rimasto sotto gli occhi di tutti.

    Per non parlare delle modalità di affidamento, visto che la soglia dei 40.000 euro è stata ampiamente sforata ma gli importi sono stati frazionati per evitare la gara pubblica e procedere con le chiamate dirette.

    A metà legislatura va evidenziato un dato abbastanza rilevante: in 30 mesi sono stati recepiti 0,00 euro di fondi comunitari per la realizzazione di opere pubbliche ma 80.000 euro di fondi regionali per gli eventi natalizi che, sommati ai 60.000 euro di compartecipazione comunale, formano una spesa che meritava maggiore attenzione organizzativa.
    Si è tentato, maldestramente, di deviare l’attenzione mediatica con affannati messaggi di concretezza amministrativa che, però, non si riscontra nei fatti.
    E’ mancata la spinta propulsiva per attirare flussi turistici proprio dal nostro panorama di potenziali attrattori ( vedi MOA e Museo Archeologico), a causa proprio dell’assenza di una visione politica di sviluppo.

    Il bilancio di queste festività si chiude in rosso, profondo rosso, ma la cosa che dispiace di più è che a pagare lo scotto sono i cittadini tartassati dalla Soget.
    Nonostante un trend di mercato favorevole per la crescita turistica in tutta la Campania, Eboli non ne ha beneficiato.
    E se qualche picco in termini di ricettività si è avuto tra l’Immacolata e Capodanno, per onestà intellettuale, lo si deve agli eventi di Salerno e dintorni.
    Resta da chiedersi che cosa riusciamo ad offrire ad un non residente che si trova per la prima volta nella nostra amata Città ma soprattutto quando verrranno chiamati dalla politica, intorno ad un tavolo, i principali attori del possibile rilancio turistico, vale a dire commercianti e imprenditori del settore, per elaborare azioni che guardano al futuro anzichè rimanere ancorati al “campare alla giornata”.
  • Gara parcheggi al centro: illegittimità rilevanti e incompatibilità perduranti.

    Il dilettantismo dilaga incontrastato al Comune di Eboli e rischia di pesare come un macigno per gli ebolitani.
     
    Se poi si aggiunge una mancanza di comunicazione, mescolata ad evidenti “distrazioni” anche da parte di qualche Dirigente di Settore, allora c’è da preoccuparsi vivamente.
    Stiamo parlando della gara per la gestione dei parcheggi in centro città.
    Siamo tutti consapevoli che è stata bypassata la Centrale Unica di Committenza, se pur l’importo della concessione sia pari a 4.600.000 euro. Non vi è dato sapere il perchè di questa scelta, oggetto anche di nostra richiesta di parere al Segretario comunale (che ha evidenziato l’autonomia della scelta fatta) oltre che interrogazione urgente.
     
    A questo va aggiunta la lettera indirizzata a tutta l’assise consiliare da parte di una ditta che non ha partecipato alla gara, evidenziando plurime anomalie.
     
    Ma la cosa che lascia esterrefatti è che la totale incompatibilità tra Dirigente del Settore Patrimonio, Responsabile del Procedimento e Presidente di Commissione di gara. Tutti questi ruoli sono stati ricoperti, come peraltro già avvenuto nella gara per i parcheggi lungo la fascia costiera 2017/2018, dall’Ing. Lucia Rossi.
    Sbagliare è umano, perseverare in danno dei cittadini non lo consentiremo.
    Il nuovo codice degli appalti ha introdotto, con il comma 4 dell’art. 77, il divieto di svolgere contestualmente i ruoli sopra descritti, introducendo una incompatibilità che è stata avallata anche dalla giurisprudenza costante.
    Meritano attenzione, ai fini di una informazione libera da parte di chi legge, evidenziare alcune recentissime sentenze che hanno definito quali sono i punti focali da seguire e non dover infrangere per evitare l’annullamento della gara.
    Innanzitutto “quello dell’imparzialità, per evitare indebiti favoritismi da parte di
     
    chi conosce approfonditamente le regole del gioco avendo contribuito alla loro gestazione, nascita e formalizzazione”.
    Vi è poi quello “dell’oggettività, ad evitare che lo stesso autore di quelle regole dia ad esse significati impliciti, presupposti, indiretti o, comunque, effetti semantici che risentano di convinzioni o concezioni preconcette che hanno indirizzato la formulazione delle regole stesse” (T.A.R. Lecce, sez. II, sent. 27 giugno 2016, n. 1040).
    Nel nostro caso il responsabile unico del procedimento non era un mero suggeritore/proponente, ma proprio il soggetto che aveva il potere di stabilire le regole della procedura, tanto nella fase di ammissione con la taratura dei requisiti, quanto nella redazione dei criteri per valutare le offerte. Situazioni in cui, secondo il legislatore, in giurisprudenza – e soprattutto l’ANAC – è possibile un condizionamento del regolare svolgimento del procedimento di gara: in sostanza chi crea le regole del procedimento è in grado – potenzialmente – di piegarle per
     
    propri obiettivi in violazione di principi di imparzialità.
    A conforto della nostra tesi, pesa come un macigno la deliberazione n. 27/2017
    ANAC, da cui ne deriva che il responsabile del servizio non può più presiedere le “proprie” commissioni di gara.
     
    Infatti, secondo l’Autorità guidata da Cantone, “ il dirigente/responsabile del servizio non potrebbe né presiedere né far parte della commissione di gara per essere comunque interessato dall’appalto sia per l’approvazione degli atti di gara sia per una funzione comunque collegata alla stessa esecuzione del contratto. Inoltre, non ne potrebbe, evidentemente, far parte se al contempo sia anche Rup. In questo senso, sempre nel parere si legge che «il Rup di regola ricade nell’ipotesi di incompatibilità prevista dal comma 4 dell’art. 77.”
    Per concludere, qualora sia ancora più utile essere aggiornati, il Tar Puglia, Lecce, Sez. II, con la sentenza del 25 maggio 2017 n. 825 ha sostanzialmente stabilito che: “Il Presidente del seggio di gara non deve aver svolto alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta.
     
    2.In ordine alle incompatibilità del seggio di gara previste dal d.lgs. n. 50/2016 non è possibile alcuna distinzione tra “atti dovuti”, per cui opererebbe la relativa disciplina, e altri tipi di atti, per cui non opererebbe.
     
    3.Tra i componenti del seggio di gara non deve sussistere alcun rapporto gerarchico”.
    Come si evince chiaramente, dunque, le gare per la gestione dei parcheggi lungo la fascia costiera 2017/2018 e nel centro Città, sono viziate e di conseguenza illegittimamente assegnate, oltre che annullabili dai giudici amministrativi.
    Abbiamo preferito attendere la scadenza del 35esimo giorno dalla aggiudicazione provvisoria al fine di evitare strumentalizzazioni e tendere di dare spunto a ricorsi al Tar con ampia possibilità di accoglimento.
    Auspichiamo, infine, che l’incompatibilità del Dirigente Settore Patrimonio resti confinata agli aspetti amministrativi e non emergano ulteriori aspetti che minerebbero l’intero operato dell’Ente.”
  • Mancata trasparenza: con l’ANAC finisce il gioco delle tre carte.

    Tutto ha avuto inizio quando, nel mese di settembre 2015, si stava per concludere la gara per l’assistenza specialistica degli alunni disabili nelle scuole, poi vinta dall’ATI Csm-Anche Noi-Centro Sipsi.
    Ebbene, per questa procedura d’appalto il bando non è stato mai pubblicato, violando plurime norme in materia di trasparenza.
    Abbiamo preso carta e penna, evidenziando plurime anomalie sulla mancata pubblicazione di atti da parte del Comune di Eboli e dell’amministrazione targata Cariello.
    L’Autorità Nazionale Anticorruzione, previo verifica dei requisiti, ha avviato un procedimento di vigilanza ai fini del rispetto del d.lgs. 33/2013.
    Pochi giorni fa è arrivata la relazione finale che, ovviamente, da ragione alle nostre doglianze e sbugiarda l’allegra “band” che governa malamente il nostro Ente.
    Infatti, gli uomini di Cantone, con i loro poteri ispettivi azionati dal nostro esposto, hanno rilevato in data 5 e 6 aprile 2016 gravi carenze di contenuto della sotto-sezione “Bandi di gara e contratti” con riferimento alla omessa/incompleta pubblicazione delle delibere a contrarre, degli elenchi annuali in adempimento all’art.1, co.32, l.190/2012, dei bandi di gara; delle informazioni sulle singole procedure, degli avvisi sui risultati, degli avvisi di preinformazione, degli avvisi sul sistema di qualificazione e l’omessa pubblicazione del documento di attestazione OIV relativo al 2016.
    Si sa, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.
    Il Comune e l’amministrazione comunale hanno tentato di ottemperare alla normativa ma la successiva verifica della sezione “Amministrazione trasparente” effettuata dall’Ufficio in data 25/26 settembre 2017 – al fine di addivenire all’atto conclusivo del procedimento – ha evidenziato il permanere di carenze nella sotto-sezione “Bandi di gara e contratti”, con riferimento a:

    – Delibere a contrarre: non risultano sempre pubblicate le delibere per affidamenti annualità 2016 e 2017;
    – Bandi di gara: non sono risultati pubblicati i bandi relativi all’affidamento omissis (procedure del 7/2/2014 e 16/2/2016);
    – Datirelativi alle singole procedure di gara ex art. 37 del d.lgs. 33/2013: non sempre risultano complete le informazioni su procedure di affidamento relative ad es. importo somme liquidate, tempi di completamento;
    – Avvisi sui risultati della procedura di affidamento:non risultano pubblicati gli avvisi su procedure di affidamento;

    e in relazione ai nuovi obblighi di pubblicazione introdotti dal d.lgs. 97/2016, è risultata l’omessa pubblicazione di:

    – Provvedimenti di esclusione e le ammissioni all’esito delle valutazioni dei requisiti soggettivi, economici-finanziari e tecnico-professionali;
    – Composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti;
    -Testo integrale di tutti i contratti di acquisto di beni e servizi di importo unitario stimato superiore a 1 milione di euro in esecuzione del programma biennale e suoi aggiornamenti;
    -Resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione;
    -Atti relativi agli affidamenti diretti di lavori, servizi e forniture di somma urgenza e di protezione civile.

    Il consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, presieduto dal Presidente Raffaele Cantone, nella seduta del 11 ottobre 2017 ha dovuto emettere un provvedimento d’ordine volto all’attuazione di disposizioni di legge in materia di trasparenza, con il contestuale adeguamento del sito web istituzionale del Comune di Eboli alle previsioni del d.lgs. 33/2013, ricordando che in caso di mancato riscontro si procederà con sanzioni.
    Il provvedimento è stato comunicato al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, all’amministrazione comunale nonché all’organismo indipendente di valutazione (OIV).
    Una figuraccia che non registra precedenti nella storia della politica nostrana e che gli ebolitani porteranno in ricordo della peggior giunta dal dopoguerra ad oggi.
    Come dimostrato le nostre azioni sono sempre volte al rispetto della #trasparenza ed #imparzialità dell’azione amministrativa, nonostante la resistenza di Dirigenti comunali e amministrazione dilettantistica.
    Continueremo a vigilare e richiedere l’intervento delle Autorità preposte, al fine di riportare la #legalità al centro dei procedimenti da adottare