Eboli non è a misura di disabile.
Hanno preso parte il gruppo giovanile di Forza Italia, il capogruppo Damiano Cardiello e la Sig.ra Federica Zabotti, rappresentate del mondo dei disabili.
Eboli non è una Città a misura di disabile. Abbiamo segnalato questa vergognosa ed imbarazzante situazione nei primi giorni di gennaio 2017. In risposta l’Assessore Lenza ha dichiarato pubblicamente in data 12 gennaio che “Se entro tre mesi il Comune non provvederà ad installare l’ascensore a Palazzo Massajoli mi dimetto”.
Bene, sono trascorsi 100 giorni dal fantomatico annuncio e i risultati sono i seguenti: Lenza si tiene stretto la poltrona, il Sindaco è totalmente indifferente alla vicenda e pensa ad altro, il disability manager non lo abbiamo più sentito e i disabili, oltre le persone anziane con problemi di deambulazione, sono impediti nell’accedere ad un servizio minimo essenziale, pur pagando onestamente le tasse.
Eppure in un bilancio da 107.000.000 di euro non è impresa titanica reperire circa 40.000 euro per l’installazione di questo ascensore, anzi. Potrebbero, ad esempio, ottenerli eliminando le spese per pagare un collaboratore Staff Sindaco che ci costa 14.000 euro lordi annui!!
Invece i disagi restano immutati.
Quegli uffici vanno immediatamente spostati e riportati alla sede centrale, senza ulteriori ritardi.
Ricordiamo ai cittadini che sono stati trasferiti per far spazio alla Soget che non paga un euro per il fitto dei locali comunali a via Ripa.
Siamo pronti ad intraprendere altre iniziative tese a supportare questa battaglia di civiltà che non ha alcun colore politico.
Auspichiamo che vengano presi opportuni provvedimenti, in caso contrario continueremo a porre la tematica in rilievo.”
Assistenza specialistica 2016-2017: non c’è limite al peggio.
Il capogruppo azzurro interviene sull’aggiudicazione del servizio di assistenza specialistica per gli alunni disabili nelle scuole d’infanzia.
” Dopo le proroghe da centinaia di migliaia di euro, il bando mai pubblicato afferente lo stesso servizio per l’anno 2015-2016 con contestuali plurime anomalie attenzionate dall’Anac di Cantone, il conflitto di interessi tra primo cittadino-Coop.Anche Noi e la mancata installazione dell’ascensore presso il palazzo che ospita i servizi sociali, un altro fulmine si abbatte sul Piano di Zona Sociale s3.
Partiamo dal presupposto che le procedure ristrette rappresentano modalità limitative della concorrenza e della trasparenza che la normativa consente solo a patto che vi siano determinati presupposti.
Il perchè è chiaro, ovvero preferire le gare aperte per consentire la massima partecipazione e la totale trasparenza dell’operato della stazione appaltante, nel nostro caso il Comune di Eboli.
L’affidamento e l’esecuzione di servizi secondo le procedure semplificate postulano il rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, nonché del principio di rotazione e devono assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese.
Sarebbe stato preferibile, dopo lo scandalo scoppiato lo scorso anno, che il tutto fosse avvenuto proprio in quei termini ed invece è accaduto l’esatto contrario.
Non vi era alcuna necessità di avviare una procedura negoziata che non è stata assolutamente motivata nella determina a contrarre,peraltro senza alcun supporto giuridico, ( neanche le ragioni di “estrema urgenza” o di salvaguardia del principio di economicità all’acquisto).
Non si dimentichi, infatti, come sin dal 30 giugno 2016, cioè dal termine ultimo per lo svolgimento del servizio nell’anno precedente, si doveva pianificare, programmare e organizzare amministrativamente la nuova gara pubblica senza poter ricorrere alla selezione ristretta.
Se il ritardo è imputabile unicamente alla Stazione appaltante, a maggior ragione, non si comprendono le ragioni tecniche della scelta operata che ha limitato evidentemente la partecipazione e avviato il servizio solo il 16 gennaio 2017, in forte ritardo rispetto l’anno scolastico già in corso.
Si riporta, a conforto di quanto sostenuto, il primo comma dell’Art. 63. del Codice degli Appalti (Uso della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara) 1. Nei casi e nelle circostanze indicati nei seguenti commi, le amministrazioni aggiudicatrici possono aggiudicare appalti pubblici mediante una procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, dando conto con adeguata motivazione, nel primo atto della procedura, della sussistenza dei relativi presupposti.
Esiste, inoltre, il criterio di rotazione che è previsto dall’art. 36, comma 1, del D.lgs 50/2016 e si tratta di una norma speciale relativa alle gare sotto soglia, che prevale sulla normativa generale.
Tale misura è finalizzata a consentire agli operatori economici adeguate chance di risultare aggiudicatari, limitando la possibilità di coinvolgimento ulteriore di operatori già affidatari e impropri favoritismi o, addirittura, raggiri della concorrenza.
La rotazione degli inviti è risultata palesemente violata in favore di alcune ditte e non è disciplinata da un regolamento interno al Piano di zona Sociale S3 ex S5.
Se tale impostazione legislativa ha lo scopo di evitare che la stazione appaltante possa consolidare rapporti solo con alcune imprese, allora nel Comune di Eboli i rapporti risultano cristallizzati da anni.
Ben 8 cooperative invitate alla presente gara, infatti, risultano essere state invitate anche alla procedura negoziata precedente del mese di luglio 2016, per il servizio Home Care Premium 2016. (In tale ultimo contesto, per l’importo di € 85.000, il servizio è stata aggiudicato con un ribasso dello 0.5% ad una unica partecipante).
La Coop. Anche Noi, in ATI con la CSM, è risultata già aggiudicataria del servizio per gli anni 2014/2015 – 2015/2016, oltre essere firmataria di una convenzione per lo stesso servizio svolto nell’anno 2013.
La stessa ATI,previo invito, ha vinto nuovamente il servizio per l’anno 2016/2017 per un importo pari ad € 275.134,60, oltre IVA per legge.
Tali cooperative non potevano e non dovevano essere invitate, proprio in nome della rotazione ed al fine di evitare il consolidamento di rapporti con l’Ente.
Infine, si evidenzia come le ditte sono state scelte dal “Registro del terzo settore” del Piano sociale di Zona s3, istituito con determinazione R.G. n. 577 del 23/04/2013 e frutto di un avviso pubblico di oltre tre anni fa.
Tale registro comprende ben 43 cooperative sociali e la selezione per gli inviti di sole 17 ditte non si comprende come e con quali i criteri di sia stata effettuata.
Non si capiscono,inoltre, i motivi per aver ignorato gli elenchi accreditati dal Mepa o dalle Piattaforme Regionali ( la Regione Campania è ampiamente dotata in tal senso).
Presenteremo un’interrogazione comunale urgente e invieremo tutta la documentazione alle Autorità competenti per gli accertamenti di rito.
Forza Italia potrà anche condurre questa battaglia in solitaria, come avvenuto in altre occasioni visto che rappresenta l’unica opposizione in consiglio comunale, ma non si rassegnerà nel riportare la #legalità al centro dell’azione amministrativa.
Si attende, in risposta alla presente, il canonico comunicato stampa di risposta dal titolo < fango su Eboli e gli ebolitani> che non entrerà nel merito della problematica. “
Consegnati i documenti del Piano di Zona:situazione raccapricciante e allarmante
“Non sono passate di certo inosservate le due richieste di accesso agli atti aventi ad oggetto: casellari giudiziali, carichi pendenti e certificati antimafia delle ditte operanti l’erogazione di servizi al Piano di Zona Sociale, di cui Eboli è capofila.
Ebbene, nonostante a seguito delle richieste scritto sia scattata un pò di apprensione, le carte sono state tirate fuori. Solo alcune però e questo contribuisce ad addensare altra nubi sulla gara per la specialistica dei disabili nelle scuole d’infanzia.
Si ricorda che in sede di gara chi partecipa deve autocertificare l’assenza di cause di esclusione e, prima dell’aggiudicazione definitiva e della firma del contratto, gli uffici acquisiscono d’ufficio la documentazione comprovante le dichiarazioni rese.
Mi chiedo se ci troviamo in una Repubblica Autonoma o in un nuovo Principato, visto che nella nostra Città accade che presso gli uffici non si ritrovano le carte per una gara assai nota per la mancata pubblicazione del bando sull’albo pretorio e per l’indagine in corso da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Una procedura ad evidenza pubblica dal valore pari a €450.000 e aggiudicata all’ATI composta da tre cooperative sociali, di cui una composta da una persona vicinissima all’amministrazione comunale.
Non solo nel bando di gara, come già rilevato, è sparito il riferimento normativo dell’art. 38 Codice degli appalti che prevede serrati controlli anche per i soggetti cessati dalla carica nell’anno precedente la pubblicazione del bando, ma ad oggi quei controlli non hanno avuto seguito.
A questo punto, buon senso e legalità, avrebbero dovuto spingere il Dirigente del Piano di Zona ad acquisirli d’ufficio, verificarli e poi sottoscrivere il contratto.
E’ avvenuto l’esatto contrario, con assoluta superficialità e possibili notevoli pregiudizi per l’Ente nel caso emergano profili ostativi.
In attesa che arrivi il responso, aumenta l’incredulità rispetto a certe azioni che il nuovo Dirigente Russo dovrà, almeno è questo l’augurio, inevitabilmente evitare.Lo invito a verificare minuziosamente il tutto è a rendere pubblici i risultati.”
Piano di zona e anomalie del bando disabili:Cantone apre un’indagine.
Al Palazzo Massaioli, dopo le proroghe da centinaia di migliaia di euro alla “solita cooperativa”, continuano ad addensarsi nubi,
Ricorderete tutti le plurime anomalie riscontrate per la gestione della gara per l’affidamento del servizio di specialistica per gli alunni disabili nelle scuole dell’infanzia di primo e secondo grado, aggiudicato poi all’ATI composta dalle Cooperative sociali CSM-CENTRO SIPSI-ANCHE NOI ( quest’ultima molto vicina al Sindaco).
” Le barriere architettoniche a Eboli sono un ostacolo per la società!”
” Le barriere architettoniche a Eboli sono un ostacolo per la società!” Il consigliere comunale PDL Cardiello lancia l’allarme per la presenza di numerose barriere architettoniche nelle strade cittadine. Viene considerato barriera architettonica, infatti, qualunque elemento che impedisce, limita o rende difficoltoso (se non impossibile) spostamenti, o l’uso di servizi, da parte di persone con limitata capacità motoria o sensoriale. L’eliminazione delle barriere architettoniche costituisce un diritto del cittadino sancito dalla Costituzione. Secondo recenti statistiche effettuate dall’Unione Europea sono circa tre milioni gli italiani praticamente “reclusi” a causa della presenza di barriere architettoniche, ovvero quasi il 20% delle popolazione dell’UE. La legge italiana 13 del 1989 ha introdotto tre condizioni, che dovrebbero essere rispettate soprattutto nei luoghi pubblici ma anche in qualsiasi edificio privato: l’accessibilità ,l’adattabilità e la visitabilità. Ebbene a Eboli le leggi non vengono rispettate minimamente:basta farsi un giro in Piazza della Repubblica, simbolo della città, per rendersi conto che questo è un problema serio e insoluto. Nei pressi della Chiesa S. Maria , ad esempio non vi sono scivoli in corrispondenza delle striscie pedonali e i diversamente abili devono attraversare l’intera strada per trovare un accesso. La situazione oramai è intollerabile e pertinente perchè non tutti siamo fortunati a svolgere una vita agevole. Si segnalano inoltre via Pio XII e i marciapiedi della SS 18 che vanno immediatamente messi a norma per garantire l’accesso a chi non può. Solo con un intervento di messa a norma degli scivoli esistenti e la creazione di altri la nostra città garantirebbe pari dignità a tutti, diversamente abili compresi. Si comprendono le problematiche finanziarie che attanagliano l’Italia e in particolare la nostra città, ma non si può tirare a campare ( politicamente) senza garantire i servizi essenziali a chi ne ha bisogno.
I Diversamente Abili non pagheranno la TARSU
Damiano Cardiello, consigliere comunale de “Popolo della Libertà”, evidenzia la sua battaglia per i diversamente abili sostenuta in consiglio comunale.
E’ stato proposto un emendamento al regolamento comunale per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che prevede l’esenzione dal pagamento della tassa in oggetto per le persone invalidi civili al 100% che attestino con una certificazione SSN la loro totale mancanza di autonomia.
L’emendamento è stato accolto con grande senso di responsabilità dall’intera assise consiliare,riportando 22 voti favorevoli su 22 votanti.
I motivi del mio interesse, verso le famiglie aventi uno o più persone diversabili in casa, sono plurimi e molto precisi; innanzitutto si è avuto un parere sostanzialmente favorevole della commissione tecnica anche riguardo l’impatto economico che si dovrà sostenere per la esecutività della proposta; se in precedenza non vi era alcun riferimento nel regolamento,ora un passo in avanti verso l’integrazione nel tessuto sociale e amministrativa da parte della politica è stato fatto inoltre si inizia a colmare il vuoto programmatico che questa amministrazione ha lasciato nel perseguire politiche sociali scarse e inadeguate.
Si sottolinea ancora una volta il ruolo di opposizione costruttiva che in questo consiglio comunale Damiano Cardiello sta attuando, battendosi con tutte le forze per la tutela delle fasce deboli e delle persone con gravi disagi motori .
In maniera esemplificativa si spiega il risultato ottenuto in questi termini:
in una famiglia composta da 4 persone,di cui una di queste, diversamente abile al 100%, con totale peso economico gravante sull’intero nucleo familiare,il calcolo della Tarsu verrà effettuato soltanto su 3 componenti anziché 4, con conseguente risparmio economico garantito per quella famiglia già gravata da un enorme spesa medica.